Il greggio perde terreno tornando sotto i 28 dollari il barile in questa seduta alimentato dai dubbi relativi ad un taglio della produzione da parte dell’OPEC.
Venerdì dopo la notizia di un probabile taglio alla produzione per contrastare l’eccesso di scorte globali il prezzo del greggio era schizzato del 13%.
Sul New York Mercantile Exchange il greggio con consegna a marzo è arrivato a 27,94 dollari il barile prima di riuscire a stabilizzarsi a 28,67.
Nonostante l’accellerazione di venerdì i futures sul greggio scambiati a Wall Street sono calati di 2,12 dollari, del 5,32% la scorsa settimana.
Il prezzo del greggio ha fatto segnare una flessione del 24% da inizio anno a questa parte.
A Londra sull’ICE Futures Exchange il greggio Brent con consegna ad aprile è calato di 56 centesimi, flessione del 2,12% arrivando a 31,28 dollari il barile.
La produzione globale supera di molto l’attuale domanda a causa dell’incremento della produzione di scisto in America ed anche per colpa della decisione da parte dell’OPEC di non effettuare alcun tipo di taglio alla produzione.
Se non si troverà una soluzione in tempi brevi quando il greggio iraniano tornerà sul mercato il problema sarà ancora più grave.
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