Il dibattito circa la valenza o meno delle Criptovalute, ed in particolare nei confronti dei Bitcoin, è una discussione che si trascina ormai da molti anni, dal 2009 per l’esattezza, momento in cui Bitcoin ed altre monete elettroniche vengono immesse sul mercato valutario per essere scambiate per via telematica.
Un dibattito acceso e mai come in questo momento di grande attualità, il quale vede contrapporsi Istituzioni, Banche e Governi centrali da una parte, ed investitori dall’altra, in un confronto mirato a trovare una risposta a domande del tipo: i Bitcoin vanno vietati, regolati o ignorati?
Un osservatore “liberista” direbbeche la cosa migliore da fare sarebbe quella di lasciare che la teoria darwinista si compia, e lasciare che il libero mercato faccia il suo corso.
Resistere, quindi, all’impulso di regolamentazione e lasciare in mano al mercato la decisione naturale circa la sopravvivenza o meno di questa, come di altre, forme finanziarie.
Nella realtà delle cose, però, quella dei Bitcoin è una questione tutt’altro che marginale, la quale si manifesta come una sorta di sfida al potere esclusivo delle Banche centrali di stampare moneta.
I Bitcoin, come sappiamo, sono regolati per via telematica e il loro flusso è determinato da particolari algoritmi crittografici.
Tornando alla serie di domande circa il futuro dei Bitcoin, registriamo la presa di posizione della Banca centrale europea (BCE) e di quella Inglese (BOE) di lavorare all’eventualità di tenere aperte tutte le opzioni.
I Bitcoin secondo le Banche centrali Europee
Vediamo come le Banche centrali dei principali Paesi Europei giudicano i Bitcoin:
Svezia e Finlandia
Entrambi i Paesi negano che i Bitcoin siano una moneta di scambio commercializzabile.
La Banca Finlandese disconosce i Bitcoin quale sistema di pagamento, relegando il suo ruolo a quello di attività finanziaria.
Lo stesso principio affermato dalla “Riksbank“ (Banca centrale Svedese), anch’essa dell’avviso che i Bitcoin sono un’attività finanziaria.
Germania
La “Deutsche Bundesbank” (Banca centrale Tedesca) considera i Bitcoin come una unità di conto e come una nuova forma di strumento finanziario.
Stati uniti
La “Fed” lascia uno spiraglio, e si limita ad affermare che la tecnologia che regola il mercato dei Bitcoin non sia ancora sufficientemente pronta a regolare questo mercato.
Il mercato dei Bitcoin
La BCE stima che al momento sui mercati finanziari operano oltre 480 diverse piattaforme di valuta virtuale.
Il mercato dei Bitcoin è tendenzialmente in crescita, con le sue 70.000 transazioni quotidiane e più di 275 Milioni scambiati sul mercato Europeo.
Sebbene molte grandi aziende accettano pagamenti in Bitcoin ed altre valute elettroniche, la “Banca Centrale Europea” (BCE) sottolinea che tutte le valute digitali, al momento, presentano ancora dei difetti fondamentali, quali, per esempio, la mancanza di diritti di rimborso nel caso ne venisse fatto un uso sbagliato, illegale o non autorizzato della moneta in questione.
Perché gli utenti scelgono Bitcoin
Tuttavia, milioni di persone come abbiamo visto detengono e si scambiano Bitcoin.
I motivi di tanto interesse sono molteplici, tra questi sicuramente il fatto non vi sono costi sulle transazioni, non ci sono confini geografici, e che possono essere scambiate 24/24.
Un rapporto della Bank of England (BoE) evidenzia la circostanza che chi compra valute digitali come il caso dei Bitcoin, lo fa principalmente a fini speculativi, e non come uno strumento di scambio.
Conclusioni
Bank of England (BoE) e Banca Centrale Europea (BCE), quindi, propendono per regolamentare il mercato delle valute elettroniche e delle piattaforme digitali, inserendoli in un quadro normativo preciso.
C’é da aspettarsi quanto prima una presa di posizione netta e chiara sul futuro dei Bitcoin e di tutte le altre “Criptovalute”.
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