L’ipotesi di un congelamento della produzione ha spinto al rialzo il prezzo del greggio aiutato anche dalle indicazioni macro provenienti dagli Stati Uniti e dalla Germania che indicano un incremento della domanda di prodotti petroliferi.
Secondo fonti certe la produzione di petrolio russo nel mese di aprile potrebbe calare mentre il Ministro dell’Energia spera che si possa raggiungere un accordo fra i paesi dell’OPEC al meeting di Doha il prossimo mese per poter instaurare un tetto massimo alla produzione.
Ulteriori elementi che indicano una probabile stretta del mercato sono arrivati anche dai dati divulgati l’altro ieri dall Eia, questi hanno messo in evidenza un inatteso calo delle scorte.
Oltre questo proprio ieri è giunta notizia della chiusura di un oleodotto a Cusching in Oklahoma e dei lavori di manutenzione estivi previsti nei campi petroliferi del Mare del Nord dove di solito si forma il prezzo del benchmark Brent.
Verso mezza mattinata il futures del Brent guadagna 1,23 dollari arrivando a 41,28 dollari al barile e i futures del greggio Usa salgono di 1,24 dollari arrivando a 39,22 dollari al barile.
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